Il Direttore Alessandro Piva ha mostrato come il Cloud svolga il ruolo di piattaforma abilitante per l'innovazione digitale (anche per la PA): ad esempio è utilizzato in misura significativa (17% del public & hybrid) per la data intelligence. Il mercato cresce del 24%: le PMI +36% e le grandi +22%. Le testimonianze delle aziende invitate alla tavola rotonda (Whirlpool lancia giusto oggi il suo SAP in cloud, con il quale gestisce bdg da alcuni miliardi; SMC ha messo in cloud la strategica piattaforma gestionale HR) mostrano una maturità ormai raggiunta da progetti impegnativi. L'on premise è visto come monolite statico, il cloud come elemento dinamico di innovazione. L'approccio graduale (hybrid) può aiutare l'accesso al cloud. Gabriele Faggioli ha ricordato l'importanza della contrattualistica (con particolare attenzione alla termination, come ha sottolineato Ciccolini di Whirlpool). Con Mariano Corso poi ha lanciato un sondaggio sul ruolo del GDPR nei confronti del cloud: fra le risposte ha prevalso largamente quella di "fattore abilitante grazie alla maggiore sicurezza" (42%). Forse una maggiore presenza in platea di PMI avrebbe dato più peso alla risposta "fattore abilitante grazie alla maggiore responsabilizzazione del provider", che si è comunque piazzata seconda. Fiorentino di KPNQwest ha rivendicato l'importanza di un provider europeo: non è tanto importante dove risiede il dato (basta che sia sicuro, come ha ricordato Faggioli), ma affidare i propri dati ad un soggetto che risponde all'autorità UE li allontana dal rischio di finire in mano alla NSA. Il Responsabile Scientifico Stefano Mainetti ha presentato alcuni dati qualitativi della Ricerca: per la prima volta nella percezione delle imprese tutti i fattori sono considerati "migliorativi" compresa l'integrazione. Il campione, sicuramente rappresentativo di trendsetter e non della media, vede come fenomeni consolidati SAAS e IAAS; come emergenti Private cloud (55%) e PAAS (36%). Il PAAS è "la cassetta degli attrezzi" del cloud, che aiuta a mascherare la complessità sottostante, grazie anche alla migliorata possibilità di integrazione grazie alla disponibilità di "connettori" (strumenti di gestione delle API ecc.). Fenomeno da tenere sotto osservazione il multi-cloud, già presente nel IAAS (9%) da qualche anno mentre è nuovo nel PAAS (5%) Tutta questa innovazione porta inevitabilmente ad un gap nelle competenze, denunciato dall'80% delle aziende, principalmente nella gestione delle architetture. Inoltre l'allontanamento dei gestori dell'IT dalle incombenze tecniche li spinge a dover acquisire maggiore capacità di calarsi nel business, smettendo di starne a lato. La presenza sullo stesso palco di Ragusa (IBM) e Santini (Microsoft) ha poi consentito di scoprire che nel mercato del Cloud storici competitor stanno cominciando a pensare di potersi considerare "co-petitor", anche perché i clienti (mondo bancario per primo) stanno chiedendo standard comuni e interoperabilità. |
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